giovedì 3 maggio 2012

Codificare per Informare...

La codificazione delle informazioni ha sempre caratterizzato la nostra vita... Tutto ebbe inizio con la rivoluzione tessile nel ‘700, in particolare con la scoperta del “ Telaio Jacquard ” che migliorò notevolmente la produzione tessile limitando le forze lavoro.


Da questo prese avvio una serie di codificazioni che di giorno in giorno si evolvono per velocizzare e semplificare la trasmissione dell’informazione. Alcuni esempi di codificazione molto utilizzati sono: Codice fiscale , Codice a barre.



Codice fiscale  

Il codice fiscale è stato introdotto con il decreto del Presidente della Repubblica n. 605 del 29 settembre 1973 per rendere più efficiente l'amministrazione finanziaria con la creazione dell'Anagrafe tributaria, fortemente voluta dall'allora ministro delle finanze Bruno Visentini. Esso viene attribuito e rilasciato a ciascun cittadino italiano dall'Agenzia delle entrate e può essere attribuito anche ai cittadini stranieri. A ciascuna persona in passato veniva consegnato un tesserino di plastica con banda magnetica, riportante oltre al codice fiscale anche cognome, nome, sesso, luogo di nascita, provincia di nascita, data di nascita e anno di emissione. Oggi, per i residenti in Italia che godono anche dell'assistenza sanitaria, al posto del tesserino del codice fiscale viene assegnata una tessera sanitaria, che ha assunto valenza di controllo della spesa sanitaria per le regioni. Inoltre, il codice fiscale è utilizzato dall'INPS per le prestazioni previdenziali, nonché dal Ministero del lavoro per le cosiddette comunicazioni obbligatorie presso la banca dati nazionale in materia di assunzioni di lavoratori. 

Codice a barra 

L'idea dei codici a barre fu sviluppata da Norman Joseph Woodland e Bernard Silver, all'epoca studenti di ingegneria dell'Università di Drexel. Il 7 ottobre 1948 l'idea nacque dopo aver ascoltato le esigenze di automatizzare le operazioni di cassa da parte del presidente di un'azienda del settore alimentare.
Una delle prime idee era stata quella di utilizzare il Codice Morse stampato ed esteso in senso verticale, realizzando così barre strette e barre larghe. In seguito utilizzarono dei codici a barre ovali e brevettarono la loro invenzione. I primi tentativi di riconoscere i codici a barre con un fotomoltiplicatore originariamente utilizzato per la lettura ottica delle bande audio dei film non ebbero successo: l'eccessivo rumore dei dispositivi termoionici, il calore generato dalla lampada utilizzata per l'illuminazione e il peso risultante dall'insieme erano ostacoli insormontabili.Il successivo sviluppo della tecnologia laser permise ai lettori di essere costruiti a prezzi più accessibili e lo sviluppo dei circuiti integrati permise la decodifica vera e propria dei codici. Silver morì nel 1963 a soli 38 anni, prima di vedere le numerose applicazioni pratiche del suo brevetto.

Tipi di codici a barre 

Tra i tipi più diffusi in Italia, senz'altro troviamo il codice EAN (European Article Number) che viene utilizzato nella grande distribuzione, seguito dal Farmacode o codice 32 (una rielaborazione matematica del Codice 39), adottato per l'identificazione dei farmaci e delle specialità vendibili al banco nelle farmacie. Nell'ambito industriale hanno trovato grande diffusione il codice 128, il codice 39 (alfanumerico) e il 2/5 (si legge 2 di 5) interleaved.


Codice binario

Il sistema numerico binario è un sistema numerico posizionale in base 2, cioè che utilizza 2 simboli, tipicamente 0 e 1, invece dei 10 del sistema numerico decimale tradizionale. Di conseguenza, la cifra in posizione N (da destra) si considera moltiplicata per 2^N (anziché per 10^N come avverrebbe nella numerazione decimale).
Ecco una tabella che confronta le rappresentazioni binarie, esadecimali e decimali di alcuni numeri:binario - alfabetico - decimale:


0000   =      0       =      0
0001   =      1       =      1
0010   =      2       =      2
0011   =      3       =      3
0100   =      4       =      4
0101   =      5       =      5
0110   =      6       =      6
0111   =      7       =      7
1000   =      8       =      8
1001   =      9       =      9
1010   =      A       =     10


È usato in informatica per la rappresentazione interna dei numeri, grazie alla semplicità di realizzare fisicamente un elemento con due stati anziché un numero superiore, ma anche per la corrispondenza con i valori logici vero e falso.
È considerato tra le più grandi invenzioni del matematico tedesco G. Leibniz. Purtroppo però essa cadde nel vuoto e solo nel 1847 verrà riscoperta, grazie al matematico inglese G. Boole, che aprirà l'orizzonte alle grandi scuole di logica matematica del '900 e soprattutto alla nascita del calcolatore elettronico.
Per maggiori informazioni ...


Ed infine l’ultima novità in tema di decodificazione è : 



Il Qr  

Un codice a barre quadrato, dove si possono inserire diverse informazioni. Una nuova tecnologia nata per accedere velocemente a contenuti internet utilizzando lo “scatto” di uno smartphone. Stiamo parlando di QR Code e proprio per la divulgazione e standard d’utilizzo di questa innovazione è nata QR Code Italia, Associazione di riferimento tematica che collabora alla definizione di progettualità pubbliche e private su tutto il territorio nazionale. Impegnata in ambiti tra loro assai eterogenei dall’editoria, all’advertising e marketing, dagli enti alle istituzioni e alle università, ha costituito al proprio interno altrettante aree di sviluppo e studio. Insieme a Giulia Baraghini, Presidente di QR Code Italia, parliamo del QR Code e delle sue applicazioni QR Code, una tecnologia nuova o un’apertura ad orizzonti diversi, grazie all’Hi-Tech? Parlare di QR Code vuol dire svelare i segreti di un piccolo e semplice codice binario racchiuso in un quadrato, apposto o stampato su un tradizionale media di tipo analogico (un muro, un giornale, un biglietto da visita, un prodotto), capace nella sua disarmante linearità grafi ca di dare vita a infi niti rinvii e rimandi, ad approfondimenti contenutistici e servizi creati da chi pubblica o divulga il QR Code stesso. La tecnologia che sta dietro al QR Code è datata alla metà degli anni Novanta, ma in realtà è nel 2010 che è esploso il grande boom, grazie alla diff usione sempre più capillare ad un pubblico assolutamente eterogeneo e non solo di manager e professionisti, degli smartphone indiscussa porta di accesso per la sua fruizione. Attraverso un semplice scatto fotografi co e un soft ware installato sul proprio telefono cellulare è possibile accedere tramite la connessione Internet a siti web, video, fi le audio o immagine: un’applicazione dalle vastissime opportunità di utilizzo che consente l’accesso ai contenuti con modalità interattiva utilizzando lo smartphone come un blocnotes da cui non ci separiamo mai. Ad oltre 15 anni dalla sua invenzione, il QR Code vede oggi una piena maturità, nell’era dei social network, di Facebook e dei blog e si ritaglia a pieno titolo un posto nel mondo del web 2.0 dinamico e personale, costruito da utenti sempre e ovunque connessi, dal loro background, dalle loro cyber-vite e dalle loro richieste di informazioni.

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